Tutta colpa di Deep Impact
Era il lontano Gennaio 1999, non ricordo esattamente come, quando e soprattutto perchè, il vecchio 286 della Olivetti, che fino a quel periodo era stato in camera di mia sorella, alla fine era capitato in camera mia.
Quello strano oggetto della tecnologia di fine anni '80, arrivata però in Italia negli anni '90, era finito sopra ad un mobile in camera mia, probabilmente perchè mia sorella si era stancata che andassi ad occuparle la camera per giocare ai, già arcaici per l'epoca, videogiochi che il mio vicino nerd era riuscito a far girare su quel povero DOS 5.0.
Fu proprio un pomeriggio di quel gennaio di 18 anni fa che scattò nella mia testa quella molla che ti fa appassionare per qualcosa... eravamo io, quel 286 e un floppy disk.
Conoscevo pochi comandi del DOS, ma quelli che bastavano per combinare qualcosa e, anche grazie alla curiosità che solitamente è insita nel cervello di un giovane quindicenne, riuscivo a lavorare con quel PC.
Ricordo che c'erano dei programmi preinstallati abbastanza basici, roba con la quale oggi non si combinerebbe niente, uno su tutti da ricordare è sicuramente WordStar 4.0, programma di scrittura tuttora ricordato su Wikipedia come il programma con le più complicate combinazioni di tasti che servivano per effettuare le operazioni sul testo (il mouse non era supportato sul programma quindi si lavorava solo di tastiera), fu proprio con l'uso di questo programma che partì il mio primo grande progetto, la celeberrima Enciclopedia Multimediale su Teolo, una raccolta di informazioni (soprattutto storiche) sul comune dove vivo, suddivisi in vari documenti (non avevo ancora internet all'epoca, quindi tutte le informazioni si cercavano sui libri, che fortunatamente a casa mia non sono mai mancati), da qualche parte dovrei avere ancora il floppy disk con tutto dentro.
Voi vi chiederete, cosa centra Deep Impact con tutto questo (per chi non lo conoscesse è un film del 1997 sulla caduta di un meteorite sulla terra)... Devo fare una breve premessa, il film cominciava con la scena di un astronomo che lavorava in uno di quegli enormi telescopi che ci sono in America, sperduti in mezzo al nulla, che scopriva questo meteorite (ancora distante dalla terra) in rotta di collisione con il nostro pianeta, copiava i dati su un floppy disk e partiva in macchina per andare ad annunciare la notizia al mondo, ma moriva in un incidente stradale (raccontato così è tristissimo, in realtà il film merita qualcosa di più, se non l'avete mai visto, guardatelo).
Il ricordo di quel personaggio mi era tornato in mente proprio in quei giorni, proprio in camera mia, proprio con quel 286 e proprio con quel floppy disk, ed aveva alimentato la mia passione per l'informatica, una passione che si era insinuata nella testa di un quindicenne che comincia ad essere grande ma che gioca e sogna ancora come un bambino, un sogno che 18 anni dopo è ancora lì e tuttora quando vedo un floppy disk immagino ancora di poterlo usare per salvare il mondo.
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